lunedì 1 febbraio 2010

una specie di torta mimosa all'amaretto e cioccolato




Ingredienti

1 pan di spagna diametro circa 25 cm

(per la crema)
3 tuorli
100 gr di zucchero
20 gr di farina
100 ml di liquore Amaretto
100 ml di acqua
70 gr di amaretti sbriciolati grossolanamente
70 gr di cioccolato fondente in scaglie
400 gr di panna montata

(per lo sciroppo)
50 gr di zucchero
50 ml di acqua
4 cucchiai di liquore Amaretto

zucchero a velo


  • Preparare lo sciroppo: bollire per 5 minuti l'acqua, il liquore e lo zucchero. Lasciare raffreddare.
  • Preparare la crema: scaldare, senza bollire, l'acqua e il liquore. Mescolare i tuorli (non sbattere) con lo zucchero, aggiungere la farina e versare il liquido caldo. Cuocere fino a che la crema si è addensata. Raffreddare coprendo con la pellicola per evitare che si formi la crosticina.
  • Aggiungere alla crema, perfettamente fredda, le scaglie di cioccolato e gli amaretti sbriciolati. Poi unire delicatamente la panna.
  • Tagliare un disco di pan di spagna, spessore 1 cm, e bagnarlo con lo sciroppo. Ricorire con la crema e dare la forma di una cupola. Mettere in frigorifero per almeno un'ora.
  • Tagliare il pan di spagna rimasto a dadini di 1 cm, stenderli in una teglia e cospargerli con zucchero a velo. Infornare a 190°C per pochi minuti, finchè saranno croccanti.
  • Sistemare sulla crema i cubetti croccanti e spolverare con zucchero a velo.

(Libera interpretazione di "Soffio d'amaretto" dal blog Profumo di lievito)


Come ho preparato il pan di spagna:
Montare a neve ben ferma 5 albumi con 80 gr di zucchero. Montare a lungo 5 tuorli con 80 gr di zucchero, poi aggiungere gli albumi (precedentemente montati) con movimento delicato dal basso verso l'alto.
Unire 150 gr di farina setacciata con 50 gr di fecola, 1 cucchiaino da caffè raso di lievito per dolci, un pizzico di sale.
Cuocere il fono statico a 170°C per 25/30 minuto, coperto con un foglio di cartaforno.
Per tagliare più facilmente il pan di spagna è meglio prepararlo il giorno prima.


1 commento:

Stefania Oliveri ha detto...

MI piace questa tua libera interpretazione, proprio goduriosa!